sabato 10 marzo 2018

#10 curiosità su "Dall'altra parte"


Ciao, oggi voglio renderti partecipe di alcune curiosità che riguardano il mio romanzo di formazione/ YA, "Dall'altra parte".

Ho dunque preparato per te una lista di #10 curiosità.



#1 L'input iniziale è arrivato in sogno

Novantanove volte su cento faccio sogni horror. Spesso però riesco a ricavare da questi spunti interessanti che utilizzo poi per le mie storie. 
Posseggo anche un diario onirico, che però per pigrizia aggiorno di rado. L'ispirazione per "Dall'altra parte" è arrivata proprio mentre dormivo. Non ricordo il sogno nel dettaglio, ormai è passato troppo tempo. Sono certa di essere riuscita a visualizzare l'ambientazione nel bosco e poco altro, comunque. 
Non era molto da cui partire, ma le immagini devono essere state abbastanza vivide da motivarmi a scriverci su qualcosa. Non ho memoria di elementi inquentanti, perciò o deve essersi trattato dell'unica volta su cento in cui faccio sogni sereni oppure devo essermi svegliata prima che il mondo intorno a me si colorasse di tinte fosche.

Parlo dell'ambientazione del romanzo sul blog Romance e altri rimedi, qui.


#2 Il titolo originariamente era diverso

Per molto tempo il titolo del romanzo è stato un altro. 
Era "I come indimenticabile" e faceva riferimento a una certa "i" incisa a fuoco in un certo posto.
[Ammicca esageratamente a chi ha già letto il libro]

Parlo di come sono riuscita a trovare il titolo definitivo e del suo significato sul blog L'inchiostro dei sogni, qui.


#3 Scrittura e riproduzioni sonore del bosco di notte

Nell'articolo pubblicato sul blog Romance and Fantasy for Cosmopolitan Girl, qui, è stata caricata la playlist che mi ha accompagnato durante la scrittura. 

Tuttavia, durante la stesura del romanzo, per aiutarmi a entrare nel giusto mood, mi è capitato spesso di ascoltare riproduzioni sonore del bosco di notte. 


#4 Ho rischiato di perdere l'email della casa editrice

Mi sono accorta dell'email per puro caso e solo alcune settimane dopo averla ricevuta. Ricordo bene l'attimo di stupore e confusione di quella sera. Mi trovavo in America e mi era possibile accedere alla posta elettronica solo tramite il cellulare e usufruendo del terribile wifi del motel in cui mi trovavo. 

Spiego come è andata nell'intervista fattami da Il salotto del gatto libraio, qui.


#5 Scene scritte in posti impensabili

Durante il lungo periodo di editing ho riscritto e aggiunto parecchie scene, questo l'ho detto in diverse ossasioni. Quello che forse non ho detto è che alcune sono state scritte in posti diversi dalla mia scrivania nella mia stanza. Alcune scene sono nate nei tragitti in autobus, nell'intervallo tra una lezione e l'altra, nelle pause pranzo al ristorante in cui lavoravo e, insolito ma vero, anche durante le mie passeggiate a piedi.


#6 I capitoli non sono stati scritti in ordine

Il primo capitolo non è stato il primo che ho scritto. Anzi, a dire il vero, l'ho scritto solo dopo molti altri. 
E lo stesso discorso vale anche per altri capitoli. Spesso mi sono lasciata trascinare dall'ispirazione del momento mandando all'aria tutte le scalette, insomma. 


#7 La ricerca ha preceduto la scrittura

Prima di tuffarmi nella scrittura, ho dovuto tuffarmi nell'ambientazione. La stesura è stata perciò preceduta da un periodo di ricerca. Ho letto articoli, guardato video e contattato addirittura l'istruttore di un campeggio. Per giornate intere non ho fatto altro che documentarmi. Mi sono dovuta informare sulle attività del campeggio ma anche su sopravvivenza nel bosco e tanto altro. Ho cercato informazioni su alberi, pesci, uccelli e poi ho appreso le nozioni base su pesca, caccia, arrampicate sugli alberi. 

Poi la seconda fase è stata quella dell'immersione nel luogo. Immagini e audio del bosco mi hanno permesso di calarmi nel mondo narrativo che ho creato. Infine, l'ultima tappa prima della scrittura è stata la mappatura del campeggio di Emma. 
Ho voluto impegnarmi a immaginare ogni angolo di quel posto. Ho ricretato nella mia mente suoni, profumi, temperatura ambientale e ogni altro piccolo dettaglio come la sensazione tattile del legno ruvido sfiorato con le dita e la brezza delle sere d'agosto in campagna.  



#8 "Ho un vuoto dentro", uno dei commenti più belli

I miei beta reader mi hanno regalato tante emozioni. Sono state le loro parole a infondermi il coraggio che mi ha permesso di provarci, di provarci davvero.  
Uno dei commenti più belli è stato: "Ho un vuoto dentro". 
A pronunciarlo è stata una delle mie beta, subito dopo aver terminato il libro. 
Questa sua frase mi ha colpito e reso felice perché quel vuoto è esattamente ciò che volevo arrivasse alla fine del libro. 
Il fatto che le mie parole siano riuscite a trasmettere uno stato d'animo è qualcosa di magico che ancora stento a realizzare.


#9 Scout e beta reader tra le mie vittime

Parecchie persone sono state maltrattate per la riuscita di questo romanzo. Tra le vittime possiamo annoverare i beta reader costretti a rispondere ai miei infiniti sondaggi e gli scout pregati di verificare la credibilità di alcune scene.


#10 Casting e personaggi

All'inizio Rica ha partecipato ai casting per accaparrarsi la parte di Fiona. Non appena la sua immagine si è fatta chiara nella mia mente, però, ho subito capito che sarebbe stata perfetta nei panni di Rica. 

Sul blog My Secret Diary, qui, è possibile trovare illustrazioni dei personaggi principali, descrizioni ed estratti.



Spero che la lettura sia stata di tuo gradimento. 
A presto,
Giuliana

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1 commento:

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